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  • Immagine del redattoreLuigi Genua

Le previsioni della mente


Piaget affermava che nel corso di un’esperienza, la mente continua a cercare di prevedere gli eventi futuri, mentre ciò che accade realmente le indica ciò che essa avrebbe dovuto prevedere, quindi una sorta di “correzione del tiro” in corsa.


Quindi il #cervello molto semplicemente segue la strategia di correggere continuamente i confini delle aspettative mentali, fino a che le #previsionifuture risultino sempre più precise.


Quando questi parametri sono ben regolati, abbiamo a nostra disposizione un modello interno “quasi perfetto” del mondo che ci circonda, cioè una cosiddetta #mappa mentale del territorio.


Ora se ci domandassimo quanti neuroni sono dedicati alla vista, all’udito o al tatto, scopriremmo che sono molto pochi: infatti, la maggior parte dei neuroni non si occupa del mondo esterno… ebbene sì, usiamo la maggior parte delle nostre risorse per il nostro “ministero degli interni”.

Sono queste e altre considerazioni che ci fanno ritenere che il cervello sia un sistema chiuso, autopoietico (produttore e prodotto di se stesso allo stesso tempo) e, più propriamente, un #emulatore che genera una realtà di cui verifica autonomamente l’affidabilità attraverso le proprie sensazioni, come se avessimo un ente di verifica interno all’azienda e quindi potenzialmente di parte!


Al contrario ogni occasione di #apprendimento determina una modificazione di questo sistema attraverso l’aumento delle connessioni utilizzate e la perdita di quelle inutilizzate. Le differenze di patrimonio genetico determinano solo parzialmente la struttura del cervello: anche l’ambiente e le interazioni personali concorrono allo sviluppo di una struttura cerebrale specifica per ciascun individuo.


Come rilevato dai più recenti studi di Ernest L. Rossi sull’attivazione genica, lo stato psicofisico e le connessioni neuronali dell’individuo vengono modificate ogniqualvolta intervenga una o più di una delle seguenti condizioni: #novità, #arricchimento ed #esercizio. Tutte le volte che vengono stimolate immagini mentali che coinvolgono questi processi si interviene direttamente sulla struttura mentale, modificandola. Per molto tempo si è pensato che queste mappe presenti nel cervello fossero innate e stabili. Oggi si sa che sono dinamiche.


— Vincere con la mente: Come si diventa campioni: lo stato della massima prestazione by Vercelli Giuseppe

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