La #Realtà è una scoperta o un’invenzione?
L'essere umano è psicologicamente orientato dalla modalità in cui anticipa gli eventi.
Ritenere che la realtà sia una #scoperta, corrisponde a condividere l’idea che la realtà sia data dall’esterno, in modo oggettivo e l’essere umano utilizza i suoi canali percettivi semplicemente per assimilarla e poi elaborarla.
Diversamente, pensare che la realtà sia un’#invenzione, ci garantisce una grande libertà di azione, ma allo stesso tempo ci responsabilizza nei confronti delle conseguenze delle nostre invenzioni.
“Un mullah sta cavalcando nel deserto quando incontra tre fratelli accanto ad un branco di cammelli che si disperano. Si ferma e domanda loro che cosa li affligge. I tre fratelli rispondono che il loro padre da poco scomparso, ha lasciato in eredità 17 cammelli da suddividere fra loro tre nel seguente modo: il primogenito dovrà avere metà dei cammelli, il secondo 1/3 e l’ultimo 1/9. I fratelli non riescono a risolvere questo problema, semplicemente perché i cammelli non possono essere tagliati in pezzi. Il mullah decide di aiutarli con la sua immensa saggezza. Scende dal suo cammello e lo unisce ai 17 dei tre fratelli, formando così un gruppo di 18 cammelli. Secondo le disposizioni date dal padre consegna al primo figlio 9 cammelli (la metà), al secondo 6 (1/3) e all’ultimo 2 (1/9). 9 + 6 + 2 = 17. A questo punto riprende il suo cammello e se ne va!”
Con questo curioso racconto Heinz Von Foerster definisce la realtà come un gioco di prestigio, in cui tutto può magicamente variare, semplicemente collocandosi in una posizione esterna al sistema stesso. Ciò che poco prima sembra qualcosa di impossibile può modificarsi divenendo qualcosa di estremamente semplice, a patto di uscire dagli schemi mentali pre-impostati.
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