Il gioco nell’apprendimento degli adulti non è un concetto monolitico
- Luigi Genua
- 25 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Voglio contribuire nel fare chiarezza su un aspetto cruciale della formazione: il gioco nell’apprendimento degli adulti non è un concetto monolitico, ma può assumere diverse forme, alcune delle quali più efficaci di altre a seconda degli obiettivi formativi e del contesto.
Uno dei punti chiave è il concetto di ludiforme, come spiegato da Visalberghi (1958) e approfondito da Staccioli (2008). Questo concetto sottolinea che non tutto ciò che è "gioco" ha un valore educativo intrinseco. Il game-based learning (GBL), invece, è una metodologia che strumentalizza il gioco per raggiungere specifici obiettivi di apprendimento, progettandolo in modo tale da garantire un trasferimento di conoscenze e competenze.
Non è il gioco in sé a determinare il successo dell’apprendimento, ma il modo in cui viene strutturato per favorire il passaggio dalla teoria alla pratica.
Il gioco può essere efficace solo se strutturato in modo metodologico (come nel Game-Based Learning) e con un chiaro intento formativo.
Tuttavia, ci sono elementi che indicano che il gioco non è sempre il metodo migliore per trasformare la teoria in pratica, specialmente per gli adulti:
Gli adulti apprendono meglio attraverso l’esperienza diretta e contestualizzata piuttosto che tramite attività ludiche che non riflettono le loro realtà professionali.
Il gioco può risultare inefficace se non è percepito come utile e pertinente.
Alcune competenze si acquisiscono più efficacemente attraverso simulazioni pratiche, role-playing e shadow coaching piuttosto che tramite giochi strutturati.
Il GBL è una metodologia efficace solo se progettata con rigore, altrimenti rischia di non facilitare il passaggio dalla teoria alla pratica.
In sintesi, non esistono evidenze che sconsigliano in assoluto l'uso del gioco nella formazione degli adulti, ma la letteratura suggerisce che non è il metodo più efficace per il passaggio dalla teoria alla pratica in tutti i contesti. Strumenti come apprendimento esperienziale, il coaching situazionale e le simulazioni possono essere più adatti a garantire il trasferimento di competenze in situazioni professionali.
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